Inizio settimana, zona Sant'Ambrogio, Milano. La scena è di Luigi, un ragazzo che non si dà pace. Come ce ne sono tanti. È uno svelto, ma poco deciso; ironico, ma poco conformista; sfacciato, ma poco attivo. Pensa, ragiona, elabora situazioni che gli capitano, con il guizzo, e le trovate di chi ha riflettuto a lungo sul senso della vita, e il senso del ridicolo.
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Questo è uno squarcio della sua vita, forse troppo piccolo, sicuramente molto appassionante. Tutto in una sua settimana ideale, una settimana in cui succede tutto. E niente. Luigi è interista, ma le telecamere sono rivolte verso di lui, non verso i giocatori: è un ragazzo che segue l'Inter sugli spalti, tutte le domeniche, ma tra una partita e l'altra, è della sua vita che si occupa questo libro. E proprio dalla sua vita, dai suoi pensieri, dai suoi dialoghi, incontri, vicende di tutti i giorni, nascono anche la prefazione di Paolo Bonolis, e la postfazione di Eugenio Bersellini. Ha scritto Paolo Bonolis nella prefazione: "'Ora che cominciava a piacermi' rappresenta anche questo: è una frase, un modo di essere, un modo di vivere la vita. Un pensiero che nasconde saudade, malinconia, ma anche insofferenza."