Storie potenti di donne che vivono nell'ombra, in un'Ucraina perennemente sospesa tra l'attesa e la paura della guerra.
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Quando il sole sorge sull'est dell'Ucraina, illuminando le miniere di carbone e gli immensi campi di questa zona di confine, qualcosa resta nell'ombra: è la presenza impalpabile di una guerra che continua da decenni, e che la gente sente nelle ossa, tanto da non riuscire a pensarsi senza di essa. In una serie di storie che sono delle vere e proprie istantanee, sorprendenti come incontri inattesi, Yevgenia Belorusets getta la sua, di luce, sulle piccole grandi esistenze di donne ucraine, ordinarie e straordinarie: una fiorista che parla solo la lingua dei fiori; una sognatrice che grazie ai suoi sogni reinventa il futuro; una manicurista bellissima svanita un giorno nel nulla; una rifugiata che, nelle sue tante fughe, non riesce a lasciarsi alle spalle un ombrello rotto; una donna che l'8 marzo capisce che non camminerà mai più. La Belorusets racconta queste storie originali, tenere e terribili, con un'ironia di fondo che permette di illuminare la disperazione, e una lingua lirica e oggettiva in grado di fissare le immagini con una nitidezza straordinaria - proprio come nelle fotografie che arricchiscono questa raccolta - regalandoci un affresco preziosissimo di esistenze che vivono e passano sullo sfondo di una Storia che ha dimenticato ogni clemenza.