"Tra le tante cose che mio padre mi ha insegnato, mantenere la parola data ha importanza di prima grandezza: promisi a me stesso, nel giorno del suo funerale, di fare un qualcosa che ne tenesse viva la memoria e, grazie agli amici Gianluca e Sergio, con questo libro mantengo fede all’impegno.
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Ho scelto di scrivere dell’uomo, ancor prima del dirigente di Sport, con tutti i pregi ma anche i difetti, caratteristici di chi vive la propria vita con passione, sudore e sangue. Per questo motivo, ho scelto di intrecciare il racconto di un uomo che sapeva essere allo stesso tempo flessibile e tutto d’un pezzo, affabile e charmant con gli uomini e le donne più importanti di quell’Italia che, come una fenice, risorgeva dalle ceneri della Guerra; al contrario, rigido e burbero (almeno in apparenza) nella vita familiare. Un racconto diviso in tre tempi da undici capitoli ciascuno (così come undici erano i “suoi ragazzi” che, per decenni, ha accompagnato in giro per l’Italia), la cui trama si dipana tra vicende private e imprese di sport e di storia – già, di storia, perché quello scudetto fu un’epica cavalcata che fece entrare a tutti gli effetti la Sardegna in Italia." Prefazione di Giovanni Malagò. Postfazione di Gigi Riva.