Nuoro, quartiere di Predistràda. Mancano nove giorni alla festa di San Giovanni Battista e poi quella periferia bruciata dal sole si trasformerà in un piccolo mondo esultante. Così dovrebbe essere. Se i destini di troppi ragazzi non si intrecciassero proprio alla vigilia di quell’evento. Elène Berria e la madre si sono trasferite lì dopo la fine della scuola. Sono fuggite da un uomo violento.
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Andrea e Battista Mannale sono due cugini cresciuti come fratelli. Di una bellezza selvaggia il primo, fisico robusto il secondo, ma sguardo che tradisce una certa vacuità. La ritrosia di Elène ha vita breve di fronte alla purezza e alla bontà disarmanti di Andrea. Elia Masala è un sacerdote. È nato a Locoe, poco distante da Predistràda, ed è lì che torna, dopo anni, per officiare le celebrazioni durante la festa di San Giovanni. Nonostante l’abito che indossa, Elia non ha mai dimenticato Anna, e basta un rapido incontro con lei, ormai adulta, sposata, per riaccendere una passione che riaffiora sotto forma di costante tentazione. Mattia, il nipote di Elia, ha l’età in cui, se un amico fraterno si allontana, fa male come il più doloroso dei tradimenti. Quando Giacomo, uno dei pochi a conoscere cosa tormenti i pensieri di Mattia, prende a frequentare Filippo, Mattia comincia a odiare il nuovo arrivato. Le vicende di Elène, Andrea, Battista, Elia, Mattia, Giacomo e Filippo sembrano scorrere parallele. E invece basta un attimo perché un’impercettibile deviazione le faccia incrociare. Un attimo perché una miccia si infiammi e la rabbia inespressa, la solitudine schiacciante, la violenza trattenuta deflagrino. Proprio in quella che doveva essere una bellissima notte di festa. Con una prosa efficace e graffiante, una tensione che mai si allenta, Giovanni Gusai costruisce una storia corale in cui ogni personaggio ha la potenza di una freccia, scagliata con precisione e capace di colpire cuore e mente del lettore.