Negli ultimi anni profughi, rifugiati e richiedenti asilo hanno rappresentato un fenomeno dalle dimensioni sempre più consistenti, la cui eco è arrivata a permeare anche il dibattito pubblico che, spesso, sembra dipingere l’Europa come un continente assediato dal problema migratorio.
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Un modello narrativo superficiale, volto a lasciare spazi sempre più marginali alle cause e alle motivazioni che stanno alla base delle partenze di milioni di donne e uomini, spinti a lasciare il proprio paese per ragioni economiche, come conseguenza diretta di guerre e conflitti o, ancora, per motivazioni legate a persecuzioni politiche, etniche e religiose. Flussi che, a ben vedere, hanno caratterizzato anche il lungo Novecento italiano ed europeo, evidenziando in tal modo una linea di continuità con gli ultimi decenni che hanno visto l’Europa confrontarsi con un processo di rilevanti proporzioni coinvolgendo, in un’azione sinergica, governi, istituzioni e società civile. Attraverso un approccio multidisciplinare, il volume propone una lettura organica dei percorsi storici che hanno connotato il fenomeno dal dopoguerra ai giorni nostri, riflettendo inoltre sulle pratiche di accoglienza e sui modelli di inclusione che delineano la precarietà del presente e le incertezze del futuro.