In un mondo contrassegnato dall'opprimente dilagare della banalità del brutto e dal conformismo dei gusti e degli stili, la riscoperta della bellezza nella natura e nell'arte, nelle relazioni umane e nella vita di ogni giorno, può diventare un'autentica medicina dell'anima, in grado di farci rinascere, di restituirci emozioni e sentimenti, di aprire in modo più autentico alla realtà. Ferrucci mette a frutto la sua esperienza di psicoterapeuta, i risultati della ricerca scientifica più recente e le testimonianze dirette delle molte persone da lui intervistate nel corso degli anni, per accompagnare il lettore lungo un singolare percorso di educazione estetica. L'uomo contemporaneo è vittima di una dimenticanza fatale: distratto dai mille stimoli che offre la società globalizzata, ha smarrito il senso profondo della bellezza e il contatto con le proprie risorse interiori. Ha impoverito così la sua esistenza divenendo prigioniero della solitudine e del desolato grigiore della metropoli, schiavo di ritmi affannosi e di un tempo che si succede sempre uguale, preda della vacuità scintillante dei centri commerciali o automa che si aggira per i sentieri virtuali di internet. Sviluppare la capacità di percepire la bellezza - una vera e propria forma di intelligenza estetica - che induca a riscoprire la magia e la perfezione di un paesaggio, di un volto, di una danza, di una musica o di un quadro, ma anche di piccoli, sorprendenti aspetti del quotidiano, può rivelarsi fonte di rigenerazione.