La prospettiva eterosessuale dominante nel fondare il modello di ciò che è "normale" e "naturale", esclude ciò che è "diverso", "innaturale", e lo relega nella sfera dell'abietto. La lesbica e il gay, che non rientrano nel binomio dei due sessi culturalmente codificati, rappresentano un'alterità emarginata, antagonista e terrificante.
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Ma in questa "norma" eterosessuale possono aprirsi fratture o verificarsi slittamenti che consentono risignificazioni impreviste, non solo del maschile e femminile, dell'eterosessuale e omosessuale, ma anche delle appartenenze etniche e razziali, attivando un riassetto più dinamico, libero e democratico delle identità.