Solo quando una donna riuscirà a liberarsi dal suo status di figlia, potrà essere pienamente se stessa. All'inizio sono gli altri a dirlo: «Sembri tua madre», finché un giorno, in un gesto qualunque, in una frase ci riconosciamo in lei, proprio in quello che di lei detestavamo.
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Nella ripetizione di un gesto o di una parola intravediamo l'abisso di una relazione mai del tutto risolta, mai del tutto compresa: la relazione madre e figlia. Un amore complesso, fatto di simbiosi e rivalità, in primis verso la figura del padre. Il rapporto materno influenza tout court la vita della figlia: la sua autostima, il suo livello di indipendenza, le relazioni con gli uomini, il modo di essere madre a sua volta. Per una donna, prenderne coscienza è, dunque, una tappa fondamentale per poter vivere una vita serena. In Madri, liberate le vostre figlie Marie Lion-Julin offre un percorso di riflessione che dalla fusione iniziale giunge alla separazione necessaria per sfuggire a quella sorta di "coazione a ripetere", di generazione in generazione, gli errori della propria madre.