La sempre maggiore diffusione di comportamenti condannati come «xenofobi» richiede una riflessione e un'analisi meditate, che ne colgano gli elementi costitutivi e le motivazioni e che si spingano oltre la comune definizione dell'atto xenofobo come di un atto irrazionale o pre-razionale, comunque svincolato dalla volontà del singolo.
[...] Secondo l'Autore, molti di questi comportamenti possono invece essere spiegati efficacemente assumendo che i soggetti coinvolti siano persone normali che, guidate dal principio di utilità, mettono a punto strategie adeguate per il conseguimento dei loro obiettivi. Partendo da questo principio è quindi possibile precisare la natura del comportamento xenofobo ricorrendo alla teoria economica, che è appunto la scienza del comportamento razionale. "Economia del comportamento xenofobo" propone quindi nuovi e diversi modelli teorici del mondo reale, antitetici alla banalità interpretativa che sovente impedisce la comprensione dei fenomeni sociali complessi quali, appunto la xenofobia.
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