Intorno alla metà del Novecento una delle nazioni più civili e colte, una società industriale avanzata, si dedicò con tutte le sue forze alta più criminale impresa detta storia moderna: lo sterminio degli ebrei d'Europa. Nel suo saggio Saul Friedländer propone innanzitutto un ampio quadro dell'antisemitismo europeo dall'Ottocento fino alla presa del potere da parte di Hitler.
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Poi, utilizzando una notevole quantità di materiale inedito, segue le decisioni dei vertici del partito nazista e quelle dei quadri intermedi; la posizione dell'élite intellettuale e industriale e quelle delle chiese cattolica e protestante; ma anche l'evoluzione del comportamento dei singoli cittadini che accettarono passivamente la persecuzione degli ebrei.