Per la sua rovinosa e devastante incidenza sul corso del XX secolo, la Germania nazista ha posto e continua a porre agli storici numerosi interrogativi, che hanno avuto finora risposte solo parziali o non del tutto convincenti.
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Come ha potuto il regime hitleriano, nella sua breve vita (appena dodici anni) e nella patria di Goethe e Beethoven, allestire praticamente indisturbato una mostruosa macchina di sterminio che ha annientato milioni di ebrei e di altri individui di razze "inferiori"? Come ha potuto una nazione uscita distrutta dalla prima guerra mondiale dotarsi di una forza militare in grado di occupare quasi tutto il Vecchio Continente e minacciare la conquista dell'intero pianeta? Dopo "La nascita del Terzo Reich", in cui ha individuato e indagato le radici del nazionalsocialismo come ideologia politica, Richard J. Evans esamina ora l'evoluzione del regime nazista nel periodo cruciale che va dal suo insediamento al potere all'invasione della Polonia e, quindi, all'inizio del secondo conflitto mondiale. Attingendo a un'impressionante quantità di materiale documentario, fonti bibliografiche e testimonianze dirette, l'autore dimostra come i nazisti siano riusciti a piegare ogni aspetto dell'organizzazione sociale e della vita quotidiana - struttura economica, ordinamento giuridico e scolastico, mezzi di comunicazione, politica eugenetica e razziale, attività culturale, ricerca scientifica e fede religiosa - a un unico obiettivo: la preparazione di un'offensiva bellica.