Romanzo di guerra, "di caserma", come lo stesso autore lo ha definito, ma soprattutto romanzo contro la guerra. "08/15. La rivolta del caporale Asch" è una delle satire antimilitariste più affilate del Novecento.
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Nel gruppo di personaggi che animano la narrazione si stagliano le figure di due soldati, differenti tra loro ma accomunati dall'incompatibilità rispetto alle regole della vita militare: il giovane artigliere Johann Vierbein, recluta ingenua e sprovveduta, perfetto capro espiatorio sempre oggetto delle angherie dei superiori, e il caporale Herbert Asch, vero centro morale del romanzo, uomo libero, "donchisciottesco" nel proprio idealismo con cui intende distruggere l'inumano sistema dell'esercito tedesco chiuso nell'abbraccio mortale tra ottusa efficienza prussiana e barbara brutalità nazista. Asch è destinato all'insuccesso, poiché il potere farà quadrato neutralizzando ogni tentativo di ribellione, ma il giovane caporale almeno un risultato lo otterrà: coprire di ridicolo l'intero sistema.