Le repubbliche e le società contemporanee si dichiarano fondate sul lavoro, presentando questo dato come naturale, certo e immutabile, sino a fare del diritto al lavoro il diritto per il cittadino di realizzare la propria piena umanità.
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Su questo mito, vero e proprio incantesimo dei tempi moderni, si sono costruite ideologie e teorie, riflessioni e azioni politiche, tutte crollate di fronte al rarefarsi del lavoro, alla crisi dell'occupazione. Il problema in realtà, per l'autore, non è solo economico: solo una nuova riflessione critica, che tenga conto delle rappresentazioni che del lavoro si sono date le società storiche, potrà aiutare a chiarire un problema che mette in gioco la libertà degli individui e minaccia la sopravvivenza dell'attuale civiltà.