L'analisi delle cause economico-sociali, ma soprattutto culturali, che hanno prodotto negli anni una società divisa tra chi sta dentro le mura e chi sta fuori; contro chi si limita a ripetere il ritornello di una crisi venuta dall'esterno e non causata da pratiche scellerate; contro quelli che oggi gridano al ritorno dello Stato in economia, quando fino a ieri lodavano la liberalizzazione selvaggia dei contratti che ha finito per generare lavori che non danno più reddito. Il libro mostra come le ragioni del disagio siano tutte italiane, e soprattutto in gran parte riconducibili alle scelte di chi ha occupato il potere tra gli anni ottanta e novanta, e di come, per uscirne, sia necessario il cambiamento attraverso un auspicabile conflitto.