Scopo dell’intervento è dimostrare come la bella eroina dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto non abbia cessato dopo il Rinascimento di esercitare il suo fascino sull’immaginario collettivo e sia anzi diventata un mito letterario che tende a riproporsi continuamente nel corso del tempo.
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In particolare, nel XX e nel XXI secolo Angelica, incarnazione del desiderio irraggiungibile, diventa una figura sempre più complessa, che assume su di sé tutte le incongruenze e le contraddizioni della contemporaneità. Da creatura sovrannaturale e inafferrabile, la giovane donna dalla straordinaria avvenenza diventa essere di carne e sangue, succube del proprio egoismo e di una riconquistata corporeità. Nell’epoca della crisi dei valori e del superominismo maschile, d’altro canto, non poteva andare diversamente. Un’analisi comparativa dei romanzi che riprendono più o meno consapevolmente il personaggio ariostesco consente di appurare che ogni scrittore con la sua opera crea una nuova Angelica, perfettamente riconoscibile nei suoi tratti caratterizzanti, ma sempre unica e originale rispetto alle altre. Tutte però, fedeli al modello, rimangono figure conturbanti e perturbanti, destinate ad influire in modo significativo sulla realtà che le circonda.