L'opera di Reynolds è pervasa da quella malinconia che si prova guardando i vecchi album di foto o ricordando le vacanze d'infanzia - ogni racconto è come lo scorcio di un passato in cui il tempo si è congelato e che può essere osservato solo da lontano.
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Un mondo nuovo, diverso, alieno, dove le coordinate dell'esistenza si incrinano e l'essere umano ha perduto la sua centralità, ma non riesce a rassegnarsi. Un soldato torna alla sua casa dopo la guerra e la trova devastata dagli scavi di una nuova setta religiosa; una famosa detective del cinema viene data per morta, solo per ricomparire all'improvviso anni dopo, come se nulla fosse successo; un misterioso professore conduce esperimenti sullo scorrere del tempo, nascosto nella sua casa sulla collina. Storie brevissime, quasi versi di canzoni o poesie a fumetti, e più strutturate, si intrecciano in un libro che sta a metà tra la raccolta di racconti e il romanzo, legate dal filo rosso di una poetica sfuggente e di personaggi iconici ricorrenti. Primo tra tutti Monitor, che, imperscrutabile sotto il suo casco, attraversa la vita degli abitanti di questo mondo nuovo, a un tempo amico, osservatore e agente del destino. Postfazione di Ed Park.