Dal 23 Dicembre al 4 Gennaio la Biblioteca rimarrà aperta al pubblico solo la mattina dalle ore 09:00 alle ore 13:00. Nel periodo natalizio la Biblioteca offre ai suoi piccoli e curiosi lettori 5 laboratori gratuiti di lettura e animazione. Per informazioni chiedete il programma alla mail: bibliotecamanifattura@agora.coop
“Cluedo botanico” ci conduce a scoprire l’utilizzo più impensabile di foglie, funghi e alghe: risolvere crimini. Un viaggio tra biologia e criminologia, botanica e scienze forensi al cui termine non guarderemo più le piante del nostro terrazzo allo stesso modo.
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Quando nel 1978 Ted Bundy, uno dei più famigerati serial killer della storia, fu fermato per un’infrazione stradale non poteva certo immaginare che a farlo arrestare sarebbero state la terra e le foglie presenti nel retro del suo furgone, lo stesso tipo di quelle trovate sulla scena dell’omicidio di Kimberly Leach. Nel 1987 furono dei frammenti di muschio a collegare il sergente Charles Ashley al luogo dove aveva ucciso Melinda Buchanan. Nel 2010 sono stati invece i residui sul corpo della vittima di un raro ligustro cinese, presente nel giardino di Jamie Saffran, a incastrarlo come assassino. Questi sono solo alcuni dei numerosi casi che David J. Gibson passa in rassegna per mostrarci come lo studio dei vegetali e delle tracce da loro lasciate sia diventato sempre più centrale nell'esame delle scene del crimine. Alternando dati scientifici e cronache giudiziarie, “Cluedo botanico” ci rivela come i funghi possano essere usati per stabilire l'ora della morte, le spore per indicare la distanza spaziale o temporale tra due eventi, la presenza di alghe nei polmoni di un cadavere per comprendere se il decesso sia avvenuto per annegamento; ma anche come i fiori possano essere impiegati per produrre veleni letali o l'analisi delle fibre del legno possa portare a una sentenza di colpevolezza, come avvenne per esempio nel celebre caso del rapimento Lindbergh. Quello di Gibson è un invito a osservare il mondo delle piante da una nuova prospettiva, meno innocente e secondaria: ad avvicinarci a esse per guardare meglio là dove il verde si tinge di rosso.