Dicono gli atlanti che la Sicilia è un’isola e sarà vero, gli atlanti sono libri d’onore. Si avrebbe però voglia di dubitarne, quando si pensa che al concetto di isola corrisponde solitamente un grumo compatto di razza e costumi, mentre qui tutto è dispari, mischiato, cangiante, come nel più ibrido dei continenti. Inizia così un noto libro di Gesualdo Bufalino, “Cento Sicilie”.
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E continuando, fra le tante contraddizioni, osserva: Vi è una Sicilia “babba”, cioè mite, fino a sembrare stupida; una Sicilia “sperta”, cioè furba, dedita alle più utilitarie pratiche della violenza e della frode. Questo libro, ibrido fin nella struttura, con due storie e due lingue, due ritmi e due donne, indaga due di cento Sicilie e facendolo, nell’incanto del racconto, ci mostra le infinite stratificazioni di una terra e del suo popolo. Ci mostra le cento irraggiungibili Sicilie e molte altre ancora.