Il kalashnikov e gli attrezzi da falegname, sono questi i giochi di un ragazzino nato e cresciuto in Afghanistan. Questi sono stati i giochi di Alem Saidy fino a quando, a soli dodici anni, fugge dal suo Paese per andare a lavorare prima in Iran e poi a Dubai. Separato dai genitori, profughi in Pakistan, Alem sogna una vita, una vita vera.
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Un sogno che lo porterà nelle mani dei mercanti d'uomini ad affrontare un viaggio allucinante dal Medio Oriente verso l'Europa. Monti desolati, mari in burrasca, sotto cieli immensi, fianco a fianco di persone che hanno perso la capacità di provare pietà per i più piccoli. Il suo ultimo mezzo di trasporto è un camion frigorifero per il trasporto delle arance che apre le sue porte per scaricarlo a San Donà di Piave. Nel cuore del Nord-Est, contro ogni pregiudizio, Alem trova una comunità capace di accoglierlo e di restituirgli la speranza nel futuro.