Strasburgo, 10 agosto 1944. All'Hotel Maison Rouge si danno convegno, all'insaputa di Hitler, i vertici politici, industriali e finanziari della Germania nazista con l'obiettivo di mettere a punto le strategie per salvare uomini e capitali prima della disfatta ormai certa. Da qui l'autore muove l'indagine nelle pieghe più oscure degli ultimi cinquant'anni.
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Un viaggio che ripercorre le fughe rocambolesche in Sud America di criminali nazisti del calibro di Mengele e Eichmann (e forse dello stesso Hitler); che ricostruisce la trama di connivenze che hanno indotto i russi e gli americani a riciclare l'imponente apparato spionistico del Reich; che indaga sulle complicità di capi di stato come Stroessner e Peron (la cui moglie Evita era probabilmente una spia tedesca); e che approda all'oggi, al sottobosco intricato dei movimenti neonazisti. Attraverso una smisurata mole di documenti e dati e dando voce ai sopravvissuti e ai loro discendenti, Dolcetta compone le tessere di un mosaico inquietante, dove i "vecchi signori" hanno nutrito nuove generazioni di adepti, aggrappati a un credo mai morto, oggi più vitale e minaccioso che mai.