In occasione del primo centenario della pubblicazione del romanzo Canne al Vento il mondo della cultura celebra la reintroduzione degli scritti del Premio Nobel Grazia Deledda nei programmi ministeriali della Scuola italiana. Da questo evento nasce la volontà degli autori di ripercorrere le tappe delle vicende letterarie di due autrici simili e al contempo diversissime fra loro.
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Nel presente saggio si getta così nuova luce su un’inesplorata area letteraria, a torto definita minore, eppure importante in termini identitari e artistici. A partire dagli scritti, dalle lettere, dalle testimonianze dirette e indirette, ecco emergere ancor più nitide le figure delle due scrittrici, in un itinerario che compara la poetica deleddiana a quella della meno conosciuta e coeva Amelia Melis De Villa, ingiustamente dimenticata dalla storiografia letteraria classica, mettendo in evidenza il tratto di maggiore importanza che accomuna entrambe le letterate: essere il vessillo del romanzo cattolico italiano in terra sarda e testimoni di un periodo culturale fecondo e ricco di fermento.
