Più di trenta anni di vita lasciano il segno, e non solo su questo libro, che vede oggi un nuovo inizio, per nuovi lettori.
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Si è scelto di lasciarvi le tracce del tempo, delle cose cambiate in questi anni, dei termini oggi non più in uso, di mantenere quello spirito del tempo — lo Zeitgeist degli anni Sessanta, della psicoanalisi a scuola, della pedagogia attiva, delle scuole democratiche — in cui ci si dovrebbe immergere portati dal flusso del libro. Che in fondo è come un film in costume, in cui entriamo con un certo straniamento, ma che stimola a una riflessione critica, a un confronto-conflitto con quello che ora facciamo, sappiamo, siamo. Più di trenta anni di vita di questo libro e di lavoro quotidiano di coloro che ne hanno applicato insegnamenti e suggestioni hanno lasciato il segno nella scuola. La via italiana all’inclusione, che parte dall’integrazione degli alunni con disabilità fatta al meglio possibile, è lastricata di concetti e prassi tratti dalla pedagogia istituzionale.