Fin da piccolissimi, una palla che saltella invitante davanti agli occhi pone alcune delle prime, vere domande dell'esistenza: qual è il modo migliore per colpirla? E chi potrà insegnarcelo? Più avanti si capirà che tra calcio e vita i rapporti sono stretti e profondi.
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Così Zap Mangusta, che di partite se ne intende perché ha giocato sul serio ed è figlio di un maestro come Bruno Pesaola, indaga lo sport più popolare del mondo, e attraverso aneddoti calcistici, considerazioni filosofiche e riflessioni varie, ricorda un tempo in cui il gioco del calcio non esigeva altro che una palla e gente che la sapesse trattare, mentre adesso contano solo forza fisica e velocità, e la felicità è scomparsa dal manto erboso.