Terre spezzate. Il grande caos del mondo arabo è la versione integrale e ampliata del reportage di Scott Anderson e Paolo Pellegrin. Il reportage è stato prodotto per il New York Times, che lo ha pubblicato il 14 agosto 2016 in un numero speciale del magazine interamente dedicato. Il quotidiano La Repubblica nello stesso giorno ha riservato ben 32 pagine allo stesso servizio.
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Entrambe le pubblicazioni hanno rappresentato una nuova modalità di inchiesta, mai realizzata prima con questa ampiezza, che ha segnato un riferimento assoluto e da quel momento imprescindibile di eccellenza giornalistica. Dall’aprile 2015, lo scrittore Scott Anderson e il fotografo Paolo Pellegrin hanno intrapreso una serie di lunghi viaggi in Medio Oriente. Avevano già documentato, separatamente e insieme, un ampio ventaglio di conflitti avvenuti in quella regione nel corso dei precedenti vent’anni. La speranza in questa nuova serie di viaggi era acquisire una maggiore comprensione della “Primavera araba” e del suo seguito, generalmente tetro. Quando la situazione continuò a deteriorarsi nel corso del 2015 e del 2016, i loro viaggi si sono estesi alle isole della Grecia – che sostenevano il peso maggiore dell’esodo di migranti dall’Iraq e dalla Siria – fino alla linea del fronte dell’Iraq settentrionale, dove la battaglia contro l’Isis era combattuta più intensamente. Il libro Terre spezzate presenta il risultato di questo progetto sotto forma di sei racconti individuali dal Kurdistan alla Libia che, intrecciati con i fili più spessi della storia, compongono un vivido arazzo di un mondo arabo in rivolta: 1972-2003 Le origini, 2003 2011 La guerra in Iraq, 2011-2014 Primavere arabe, 2014-2015 L’ascesa dell’Isis, 2015-2016 L’esodo, 2016 Epilogo. Un reportage di approfondimento, d’immagini e parole, che conferma e rinnova la grande tradizione del fotogiornalismo che vedeva lavorare insieme giornalisti “di penna” e di “immagine”, come James Agee e Walker Evans (Let Us Now Praise Famous Men, 1941), sugli anni della Depressione negli Usa, o Robert Capa e John Steinbeck nel loro viaggio in Russia (A Russian Journal, 1948)