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"Le cose che passano" di Beatrice Alemagna è un libro difficile da rubricare, non è un silent book per quanto dica molto più di quello che c’è scritto, non è una graphic novel perché in effetti non c’è una storia specifica, non è solo per bambini perché la materia che tratta è quella più volatile che c’è: il trascorrere del tempo.

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Ma allora cos’è? Ci proviamo.

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È una storia ambientata nell’infanzia, ai denti di latte si susseguono i consueti piccoli drammi, una cicatrice, qualche lacrima, i pidocchi saltellano come le bolle tra le illustrazioni intervallate da pagine di carta velina su cui sono apposti dei segni figurativi che possono aderire sulle pagine contigue, quasi a disegnare la reversibilità dei fatti e lo scorrere del tempo, vanno e vengono, vengono e vanno.

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Senza dubbio un libro a cui è difficile resistere anche per le possibili letture che possiamo dare ad ogni pagina, sarà questo quello che chiamano un capolavoro?

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Edito da Topipittori, lo potete trovare in diverse sedi del Sistema Bibliotecario Comunale. Che aspettate?