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giovedì

1

giugno

Mostra documentaria "Ennio Zedda, il fumettista Zezè" prorogata fino al 1 giugno

Biblioteca Studi Sardi - 14 aprile - 10 maggio

PROROGATA FINO AL 1 GIUGNO!!!!
 
La MEM rende omaggio all'illustratore sardo Ennio Zedda a 30 anni dalla morte.

La collezione, donata dalla famiglia Zedda tramite Anna Maria Cabras, fa parte del patrimonio della Biblioteca comunale di Studi sardi.

La mostra è stata allestita dai bibliotecari Nicola Padroni, Stefania Lai, Laura Perda, Maurizio Ortu, con la collaborazione degli operatori della Mediateca, delle archiviste dell'Archivio storico comunale e di tutti i bibliotecari e potrà essere visitata fino al 10 maggio negli orari di apertura della MEM dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19 e il sabato dalle 9 alle 13.30.

L'illustratore sardo Ennio Zedda, dagli anni '30 agli anni '70 fu uno degli artisti più significativi del panorama nazionale.

Nasce nel 1910 a Macomer per trasferirsi ancora bambino a Cagliari, dove inizia gli studi classici che non potrà completare per motivi economici e familiari.
Si dedica dunque al disegno e alla caricatura, per i quali rivela molto presto attitudine e talento.

Comincia contemporaneamente a collaborare ai giornali umoristici cagliaritani: Su Pibireddu (pubblicato nel 1926), Pibiri e Sali (nato nel 1918) e soprattutto Biddio, che ospita nel 1927 e nel 1928 le sue caricature firmate con lo pseudonimo Zezé.
Nel dicembre del 1928, con la fondazione del Lunedì dell'Unione, la sua attività di disegnatore comincia ad avere maggiore rilievo e visibilità a livello regionale.

Zedda realizza vignette e testate dallo stile conciso e ricco di dinamismo.
Continua inoltre a dedicarsi all'illustrazione pubblicitaria, eseguendo tavole per alcuni negozi cittadini (si ricordano quelle per la gelateria Marcello, per la filiale FIAT di Cagliari e per la ditta di abbigliamento Costa Marras).

Nel 1930 all'età di 20 anni, stanco dell'ambiente cagliaritano, si trasferisce a Roma dove riesce ad avere il primo incarico professionale come illustratore. inconfondibile tratto morbido, tondeggiante e moderno.
Collabora poi con i periodici Il Balilla e La Piccola Italiana: qui prenderanno vita personaggi come Arturino, Mariella e i fratellini, Carolina e Gavino con i quali rievoca, in modo sognante e fiabesco, la sua Sardegna.

Nel dopoguerra sarà impegnato ad illustrare la pagina centrale de Il Giornalino, settimanale dei piccoli, dove darà vita alla figura del pastore sardo Pippo Pentola, personaggio che ritroviamo nelle Favole del villaggio del 1948.

Nel 1954 ebbe un'importante collaborazione come cartellonista per l'Ente Nazionale Prevenzione Infortuni, curando l'inserto "Dora e Lilli" con i suoi omonimi personaggi.

Negli anni '60 la RAI - Radiotelevisione italiana realizza un filmato-intervista su Ennio Zedda e il suo personaggio Arturino, nel programma condotto da Umberto Eco.
La collaborazione con Il Giornalino termina nel 1969 e, da questo momento in poi, si concentrerà sull'attività letteraria, affiancando al disegno questa sua nuova passione.

Muore a Roma nel 1993.